Quartieri

Mentre per alcune città già dal XIII secolo si ha notizia di un mondo civile raggruppato in Associazioni o Corporazioni, per Bisignano non esistono tracce in tal senso.
Nell’importante documento , La Platea di Ruffino, vescovo di Bisignano dal1264 al 1269, che altro non è se non un inventario patrimoniale, non sono citati espressamente Corporazioni di arti o di mestieri, tuttavia ogni persona ricordata è qualificata da un appellativo che fa riferimento alle professioni o ai mestieri esercitati.
Compaiono così i figuli, i fabres, gli auri fabres, i molendinarii, i justiziarii, i judices. Tutto ciò fa pensare a delle strutture associative simili alle corporazioni presenti in altre città d’Italia.
Per Bisignano sono documentate, invece, sin dal XIII secolo, Confraternite di laici, quali quelli del Santissimo Sacramento nel Rione di San Zaccaria o quella delle anime del purgatorio nel rione Piazza, con finalità prevalentemente culturali, ma che potrebbero aver avuto lo scopo di associare fedeli laici secondo le loro attività lavorative. Si trovano i figuli o pignatari nel Rione Santa Croce; i fabri e gli auri fabri nel Borgo di Piano, i judices ed i justitiarii nel Rione si San Zaccaria, i sartores o tessitori e gli speziali nel rione Piazza.
Le Società di contrada o Compagnie territoriali, per Bisignano sono invece attestate per la prima volta già fin dai primi decenni del Duecento.
Tali societates riunivano, generalmente, uomini armati, abitanti nella stessa zona ed impegnati in un reciproco aiuto militare.
All’epoca dei primi Comuni, queste organizzazioni civili-militaresche erano molto diffuse e si raccoglievano, di solito, attorno alla struttura parrocchiale o alla chiesa del Rione.
I Rioni di Bisignano ricordati nella Platea del vescovo Ruffino nel 1269 sono i seguenti:

Quartiere Cittadella Coscinale

È “la prima parte edificata della città”, come scrive Leopoldo Pagano. Nel 1269, il vescovo Ruffino ricorda che il rione di Sant’Andrea “sive la Cittadella” ed erano presenti le chiese di Santa Maria de Fratibus, di Sant’Andrea Apostolo e di San Tommaso. In questa area era compresa anche la zona di Cucumaccio con la Chiesa di San Michele Arcangelo. Questo rione fu detto anche “la Motta” perché era presente la chiesa di Santa Maria della Motta, sopravvissuta alle intemperie atmosferiche…

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Quartiere San Zaccaria

Questo rione è l’ultimo “di mezzodì”, menzionato da Leopoldo Pagano nel 1857. È il rione dedicato al Papa calabrese San Zaccaria, che nel 743 consacrò vescovo Anderamo, il primo vescovo bisignanese documentabile. San Zaccaria è l’antico rione di notai e degli “uomini di legge” e di questa informazione si trova traccia già dal 1269. E’ stato il primo rione a vincere il Palio. Confina con i rioni di San Pietro e di Cittadella-Coscinale. Colore: rosa Araldica e simbologia: Sull’arma a…

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Quartiere San Pietro

San Pietro è un quartiere particolarmente caro ai bisignanesi perché, nel 1582, vi nacque Lucantonio Pirozzi, diventato frate col nome di fra’ Umile da Bisignano e santificato nel 2002. È un quartiere che sta nella parte alta della città: “quelli di mezzo, i quali sono di aria migliore”, così scrive Leopoldo Pagano. Il vescovo di Bisignano Ruffo in un inventario del 1269 ricorda la chiesa di San Pietro Apostolo, che è ancora la chiesa parrocchiale di questo rione da cui…

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Quartiere Santa Croce

Questo rione è uno dei quartieri “di mezzodì”, secondo Leopodo Pagano. Il rione è noto sin dal 1700 per l’attività dei ceramisti e vasai, i cosidetti figuli romani, detti “pignatari”. A quest’artigianato artistico diedero grande richiamo i diversi membri della famiglia Montalto. Questi essendo anche confratelli del SS. Rosario, curavano le due feste principali del rione, dedicate alla Madonna del Rosario e quella del Venerdì Santo, con la processione dei Misteri. Il rione confina con quelli della Giudecca, San Simone…

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Quartiere Giudecca

Antico sito della comunità ebraica, la Giudecca è il quartiere di “levante”. “Congetturo che i Giudei avessero portato a Bisignano avanti il 1269 la canna da zucchero, l’albero della pazienza, ch’è la melia azederach del Linneo e il sicomoro di Zaccheo di Gerico e il gelso. I bisignanesi chiamavano questo sicomoro e il gelso coi vocaboli di misuraco e di sicomoro”, L. Pagano. Uno dei più piccoli della città, ma densamente abitato. Qui l’artigianato artistico si esprimeva già dall’antichità con…

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Quartiere San Simone

Come gli altri rioni, anche San Simone si estende sotto la collina del Castello. E’ uno dei quartieri di “levante”, come lo definisce Pagano, e deve il suo nome alla chiesa di San Simone. Nel suo circondario era ubicato un complesso monastico francescano d Santa Maria dele Grazie, nei pressi del quale c’era una “fontana della buona acqua di Portarello”. L’intera zona era ricca di acqua, come si legge nelle pagine di Pagano: “una vena di acqua, detta Fontanella, spiccia…

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Quartiere Piazza

Il rione Piazza è indicato come tra i più importanti della città per la sua strategica posizione sin dal XIX secolo, come si legge nella “Monografia” di Bisignano di Leopoldo Pagano. Oggi il centro urbano si è spostato verso il Viale Roma, ma la Piazza è sempre un punto d’incontro viario, centro storico per eccellenza, dove avvenivano riunioni e assemblee cittadine del senato e dei consigli municipali. Il rione si estendeva fino a Piazza Bernardino Telesio, meglio conosciuta come Largo…

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Quartiere Borgo di Piano

“Borgo extra moenia”, così veniva definito l’attuale quartiere Piano. Nel 1857, Leopoldo Pagano scriveva che la “Piazza unendosi col borgo di Piano” formava un vico lungo. In realtà in quei tempi Piano era considerato un “borgo” fuori dalle mura della città, che aveva inzio dal rione Piazza. In questa zona della città c’era anche la chiesa di Santa Caterina con il suo ospedale. Attualmente non rimane nulla e la memoria è affidata alla tradizione orale, che chiama, questo spazio al…

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