“Borgo extra moenia”, così veniva definito l’attuale quartiere Piano.
Nel 1857, Leopoldo Pagano scriveva che la “Piazza unendosi col borgo di Piano” formava un vico lungo. In realtà in quei tempi Piano era considerato un “borgo” fuori dalle mura della città, che aveva inzio dal rione Piazza. In questa zona della città c’era anche la chiesa di Santa Caterina con il suo ospedale. Attualmente non rimane nulla e la memoria è affidata alla tradizione orale, che chiama, questo spazio al filosofo calabrese Bernardino Telesio: “lo spiazzo dell’ospedale”. In questo rione lavoravano molti fabbri, detti forgiari, che avevano i loro laboratori lungo la via di passaggio. Artisti e artigiani che nel tempo hanno abbellito con le loro opere chiese e palazzi nobiliari. Il rione confina con il quartiere di Piazza.
Colore: verde
Araldica e simbologia: Arma divisa in una scacchiera e due spighe di grano su sfondo verde.La scacchiera, nel gioco, indica il piano; le spighe indicano che è la zona cittadina più popolosa e che gli abitanti erano dediti al lavoro dei campi.