L’antica chiesetta di S. Maria di Costantinopoli, detta anche “A Marunnella”, si chiama così perché si riteneva che la primitiva immagine venisse da Costantinopoli. Nel documento redatto dal Vescovo Ruffino, la Platea, nel XIII secolo, risulta essere stata <<Posita intus civitatem Bisiniani, loco ubi dicitur li pignatari>>.
Tale costruzione presenta nel registro inferiore della facciata il motivo della successione di tre arcate; quelle laterali sono cieche, mentre quella centrale è “sfondata” dall’apertura rettangolare del portone d’ingresso. Questo piano principale è sormontato, nel registro superiore, dalla cornice dentellata, cui si sovrappone il timpano, sulla sommità, caratterizzato da una serie di nove arcatelle cieche, di altezza variabile digradante, che richiamano le tre arcate maggiori sottostanti. I due cantonali, ben rilevati e sagomati, trasmettono un’immagine di forza e delimitano i margini della visione frontale, nel suo complesso di estrema semplicità e linearità.